Appunti per la scuola #8
Docente tutor e orientatore: si parte!

Docente tutor e orientatore: si parte!

I docenti interessati a svolgere, con trattamento accessorio, il ruolo di tutor o di orientatore nelle circa 70.000 classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado hanno avuto tempo fino al 31 maggio 2023 per presentare la domanda. Sono giunte, complessivamente, 56.428 adesioni di cui rispettivamente 52.176 per la figura di tutor e 4.252 per quella di orientatore. Il 90% delle candidature risulta provenire da docenti di ruolo, il 78,4% da titolari su posto comune, il 9% su sostegno e l’11,7% da docenti a tempo determinato. Ad aderire sono state circa 2.728 istituzioni scolastiche, pari al 99,8% del totale. 

Il compenso per lo svolgimento dei suddetti incarichi verrà determinato dalla contrattazione d’istituto, fermo restando il range definito dal Ministero e pari  a 2.850 – 4.750 euro lordo Stato per il docente tutor e  1.500 – 2.000 euro lordo Stato per il docente orientatore. 

Ogni tutor dovrà svolgere due attività: aiutare gli studenti a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni e-portfolio personale e accompagnare le famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente. Il nuovo e-portfolio è uno strumento informatico nel quale, a partire dal primo anno della scuola secondaria di primo grado, per ogni studente saranno riportati alcuni elementi fondamentali per tenere memoria del suo percorso: gli studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione; lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale; le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive; la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.

Il docente orientatore si occuperà invece di gestire i dati forniti dal Ministero, per “raffinarli” e “integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro”.

I requisiti richiesti per queste due funzioni a titolo preferenziale sono tre: essere in ruolo; avere cinque anni di anzianità di servizio (includendo anche il periodo pre ruolo); aver già svolto funzioni analoghe a quelle del tutor o dell’orientatore. Per candidarsi al percorso di formazione, inoltre, i docenti dovranno impegnarsi a svolgere la nuova funzione per almeno un triennio.

In linea con quanto previsto dalla circolare n. 958 del 5 aprile 2023, ciascuna istituzione scolastica ha già ricevuto la comunicazione del numero indicativo minimo dei docenti che potranno essere avviati al percorso di formazione, calcolato in ragione degli iscritti alle classi dalla terza alla quinta per il prossimo anno scolastico. Nella medesima comunicazione è stato indicato anche l’importo destinato a ciascuna istituzione scolastica per le attività e, secondo le cifre assegnate a ogni scuola, a ogni tutor dovrebbero essere associati circa 40 studenti.

I docenti individuati dalle scuole saranno avviati ad un percorso di formazione di 20 ore sulla piattaforma Indire, il quale terminerà con un esame di verifica delle competenze acquisite. Conclusa positivamente tale attività, il dirigente scolastico procederà alla nomina dei docenti con funzione di tutor e di orientatore, i quali saranno operativi a partire dall’anno scolastico 2023/2024.

Il consiglio di orientamento della “terza media” è uno dei passaggi che le linee guida si prefiggono di migliorare: per farlo, infatti, si è scelto di introdurre la figura del tutor anche per la scuola secondaria di primo grado, nonostante non fosse prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

Dalla lettura dei dati che le scuole inseriscono nei rapporti di autovalutazione si evince peraltro che il consiglio di orientamento che viene dato dal consiglio di classe prima dell’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado viene seguito solo dal 60 per cento delle famiglie. Questo dato è relativo alle iscrizioni del 2023 ed è coerente con quello degli anni precedenti. Ciò è determinato, da un lato, da uno scollamento significativo tra scuola e famiglia che contribuisce inevitabilmente a scelte non ponderate con ricadute sull’insuccesso scolastico, e dall’altro da condizionamenti socio-culturali. Su questi ultimi in un recente saggio Giuseppe Bertagna, che ha dato un contributo importante alla elaborazione delle linee guida, ha parlato di “iniqua gerarchizzazione educativa, culturale, professionale e di conseguenza anche di estrazione sociale degli studenti esistente tra licei, istituti tecnici, istituti professionali, CFP e lavoro”, che rappresenta “una tendenza generale, condivisa, paradossalmente, sia da chi la commette sia da chi la subisce”.

Uno studio condotto a Torino dalla Fondazione Agnelli nel 2013, tuttavia, ha evidenziato l’utilità di sostenere con informazioni e raccomandazioni le famiglie e gli studenti nella loro scelta di come proseguire gli studi, riducendo di fatto la probabilità che vadano incontro a bocciature nella scuola secondaria di secondo grado.

Le linee guida adottate dal Ministero appaiono ispirate anche da questa consapevolezza visto che il tutor viene investito, tra le altre, anche della responsabilità di «costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali» in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi. L’auspicio è quello di consolidare un rapporto fiduciario con studenti e famiglie, che si fondi su una interlocuzione efficace tra scuola e famiglia. In questo modo il consiglio orientativo scaturirà da informazioni maggiormente consolidate e sedimentate e arriverà dopo la interlocuzione per un triennio con una figura riconosciuta come autorevole e vicina.

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