Cosa puoi fare con un dizionario di italiano? Piccola guida (pratica) all'uso

Cosa puoi fare con un dizionario di italiano? Piccola guida (pratica) all'uso

Nell’epoca degli errori ed orrori da tastiera e dei correttori automatici, cosa possiamo fare con un Dizionario di Italiano?

Con un Dizionario di Italiano puoi:

1- cercare il significato di una parola: perché difficile (cosa vorrà dire callido?), perché nuova (cosa sarà un hashtag?), perché specifica e settoriale (che disturbi cura un osteopata?);

2- cercare il significato di una locuzione (cosa vuol dire all’acqua di rose?), di un modo di dire (dove va a finire l’acqua passata?), di un proverbio (cosa sarà la famosa acqua cheta che rode i ponti?);

3- cercare come si pronuncia una parola (si dice rùbrica o rubrìca?), e come si sillaba se devo andare a capo (meglio dividere tec-ni-ca o te-cni-ca?);

4- cercare se una parola è un nome, un articolo, un aggettivo, un pronome, un verbo, un avverbio, una preposizione, una congiunzione oppure (perdindirindina!) un’interiezione;

5- cercare come un verbo irregolare viene coniugato (si dice maledicevo o maledivo? soddisfaccio o soddisfo?), cercare qual è il plurale di un nome (ciliegie o ciliege?), cercare se un nome ha il femminile (la presidentessa o la presidente?);

6- cercare un esempio dell’uso di una parola, conoscere la preposizione che regge (capace di fare o capace a fare?), i complementi che la accompagnano (abdicare il trono o abdicare al trono?);

7- cercare un sinonimo (una trama appassionante, o anche coinvolgente) o un contrario (il metallo gelido oppure rovente), un analogo (l’alba non ha sinonimi, ma la sua analoga è l’aurora, che è il chiarore che l’accompagna), uno specifico o un generico (la forchetta è più specifica della generica posata), un reciproco (se io compro è perché qualcuno, reciprocamente, vende; se c’è una madre, qualcuno reciprocamente ne è il figlio);

8- cercare un alterato: un diminutivo (un libro e un libriccino), un accrescitivo (un amico e un amicone), un peggiorativo (un gatto e un gattaccio), un vezzeggiativo (una bottega e una botteguccia);

9- cercare l’origine di una parola: da dove viene il nome della pizza margherita? Perché la velina della tv si chiama così?;

10- scorrere la pagina e perdersi in mezzo alle parole, facendosi conquistare dalla bellezza, dalla vastità e dalla varietà della lingua italiana.

 

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