Nuovi quadri di riferimento e griglie di valutazione per la Maturità 2019: il commento per la seconda prova del Liceo scientifico

Nuovi quadri di riferimento e griglie di valutazione per la Maturità 2019: il commento per la seconda prova del Liceo scientifico

Con un decreto ministeriale di poche righe, ma con molti allegati, il 26 novembre il Ministro dell’istruzione ha emanato i nuovi quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove scritte e le griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi per gli esami di Stato.

Come sappiamo dall’esame di Stato 2019 verrà abolita la terza prova scritta; rimarranno due prove scritte, la prima di Italiano e la seconda specifica dell’indirizzo di studi, e i punteggi di ciascuna prova scritta passeranno da 15 a 20, con la sufficienza posta (sembra) a 12 punti su 20.

Il decreto ministeriale 769 del 26 novembre 2018 fissa i quadri di riferimento e le tabelle per elaborare le griglie di valutazione per la seconda prova scritta di indirizzo, precisando quali sono le modalità di redazione, da parte degli estensori, delle prove stesse.

Per il Liceo scientifico, il quadro di riferimento riguarda la Matematica e la Fisica (e le Scienze per il Liceo scientifico Opzione Scienze applicate), che potranno anche essere “integrate” in una prova “mista”.

Riporto alcune impressioni “a caldo” sul quadro di riferimento della Matematica. Non si accenna ad alcuni argomenti presenti nelle Indicazioni nazionali, come le equazioni differenziali; la geometria analitica dello spazio sembra depotenziata, i modelli e la matematizzazione sono presenti solo marginalmente.

Inoltre, si dichiara che nella prova d’esame ci potranno essere i contenuti di Matematica appresi in tutti e cinque gli anni di corso e che la prova potrà proporre problemi e quesiti con “riferimenti a testi classici o momenti storici significativi della Matematica”.

Sembra ci sia un “ritorno all’antico” per alcuni argomenti, l’elenco dei contenuti continua a rimanere abbastanza generico e nei “Nuclei tematici fondamentali” per la Matematica si nota anche uno scostamento rispetto ai nomi degli ambiti di contenuto presenti nelle Indicazioni Nazionali, ora indicati tutti con nomi più tradizionali: aritmetica e algebra, geometria euclidea e cartesiana, insiemi e funzioni, probabilità e statistica.

La struttura della prova viene leggermente modificata: si lascia sempre la possibilità al candidato di scegliere un problema sui due assegnati ma si porta a otto (invece di dieci) il numero di quesiti e il candidato ne deve scegliere quattro. Il tempo di svolgimento della prova è stata rivisto e potrà avere una durata da 4 a 6 ore.

In questo quadro di riferimento non si fa cenno agli strumenti di calcolo e alle calcolatrici grafiche, ma erano già state confermate nella nota del 17 ottobre 2018.

Anche la “griglia di valutazione per l’attribuzione dei punteggi” lascia a desiderare: si fissano dei punteggi massimi su dei “processi” descritti con dei verbi (analizzare: 5 punti, sviluppare il processo risolutivo: 6 punti, interpretare criticamente i dati: 5 punti, argomentare: 4 punti, per un totale di 20 punti). Si tratta di qualcosa di molto impreciso e fumoso, poco utilizzabile dagli insegnanti. Non è nemmeno chiaro, a mio parere, il livello di sufficienza: ogni commissione potrà interpretare questa griglia a piacimento!

Non sono così sicuro che, con questo quadro di riferimento, gli insegnanti si troveranno meglio nel capire esattamente cosa e come svolgere in classe i temi del curricolo di Matematica e come valutare la prova d’esame.

Mi sembra che questi quadri di riferimento (per il Liceo Scientifico) si discostino dalle Indicazioni nazionali e non ne siano purtroppo una buona interpretazione; sembra anzi che con questi quadri di riferimento le Indicazioni nazionali, pur citate formalmente, vengano messe un po’ in sordina, soprattutto nelle parti che erano più innovative dal punto di vista didattico.

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