Alessio Figalli Medaglia Fields 2018, orgoglio per l'Italia

Alessio Figalli Medaglia Fields 2018, orgoglio per l'Italia

La notizia è arrivata il 1° agosto, in un caldissimo pomeriggio di mezza estate: Alessio Figalli, matematico italiano di 34 anni, ha ricevuto a Rio De Janeiro la prestigiosissima Medaglia Fields per il 2018.

Alessio Figalli, che ha svolto il suo percorso formativo di eccellenza in Italia (prima il Liceo Classico e poi la Scuola Nomale Superiore di Pisa), ma attualmente docente all’ETH-Politecnico di Zurigo, è il secondo italiano dopo Enrico Bombieri (che l’aveva ricevuta ben 44 anni fa) a ricevere questo riconoscimento. La Medaglia Fields è leggendaria e ha una storia gloriosa: nata nel 1936, viene considerata il “Premio Nobel” per la matematica e viene assegnata a matematici che non abbiano superato il 40° anno di età, seguendo in ciò le idee del famoso matematico Godfrey H. Hardy secondo il quale “la matematica, più di qualsiasi altra arte o di qualsiasi altra scienza, è un’attività per giovani”.

Come è noto, il chimico Alfred Nobel, inventore della dinamite, non ha istituito un premio per la matematica: Nobel, nella sua visione delle scienze, non ha ritenuto importante istituire un premio per la “regina delle scienze” (qualcuno dice, per la “serva-padrona” delle scienze). La matematica però, nonostante Nobel, ha una sua straordinaria importanza per tutte le scienze e sempre più estese applicazioni in tutti i campi.

Quali sono i campi di ricerca di Figalli? Nelle motivazioni del premio si parla di teoria del trasporto ottimo, di equazioni differenziali alle derivate parziali, di problemi di calcolo variazionale, tutti temi tradizionalmente ben inseriti nella ricerca matematica italiana. Una descrizione più dettagliata dei temi di ricerca di Alessio Figalli è disponibile in questo articolo.

Questi temi di ricerca sono citati anche nel comunicato del Prof. Piermarco Cannarsa, Presidente dell’UMI – Unione Matematica Italiana, dove si sottolinea che “la Medaglia Fields ad Alessio Figalli, un matematico che ha completato la sua formazione accademica interamente in Italia e che lavora su argomenti tipici della nostra scuola, rappresenta una bellissima notizia, oltre che per lui, anche per tutta la comunità matematica italiana. È motivo di orgoglio per l’Italia e un ottimo auspicio per il futuro.” (UMI, 1 agosto 2018).

Dalle interviste rilasciate da Alessio Figalli, non sembra trattarsi di un caso di “cervello in fuga”, anche se la neo-medaglia Fields riconosce di aver avuto proposte di lavoro immediate in Francia, negli Stati Uniti e in Svizzera, ma non in Italia. Forse si tratta solo di un caso, ma tra le righe delle interviste, e qualche volta in modo esplicito, si trovano delle considerazioni un po’ critiche sull’organizzazione e sui finanziamenti alla ricerca in Italia.

Una medaglia Fields che arriva in Italia e il grande impatto della notizia sui media e nel web può certamente migliorare l’immagine che l’opinione pubblica e in particolare gli studenti hanno della matematica e delle sue applicazioni e aumentare la vocazione verso questi studi. In un’intervista Alessio Figalli, a proposito dell’insegnamento della matematica, afferma: “A volte il programma liceale è molto noioso e porta anche gli studenti appassionati ad allontanarsi. Bisognerebbe raccontare di più la matematica. Ad esempio si potrebbero spiegare applicazioni divertenti dei paradossi o della teoria degli insiemi”. In un’altra intervista afferma inoltre di essersi appassionato definitivamente al mondo dei numeri perché negli ultimi due anni di liceo aveva scoperto le Olimpiadi della matematica.

Ci auguriamo che questo prestigioso riconoscimento a un italiano porti sempre più studenti a scegliere di intraprendere studi matematici e che questi giovani scienziati trovino nel nostro Paese un’adeguata valorizzazione nel mondo della ricerca.

 

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